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Immagine del redattoreil Cinque

Addio a Paolo Alverà, campione in bici e nella vita


La presidente di AmAmbiente Manuela Seraglio Forti
Paolo Alverà



di Giuseppe Facchini



Si svolgeranno martedì 7 gennaio alle 14.30 nella Chiesa Parrocchiale di Pergine i funerali di Paolo Alverà, morto venerdì a Levico Terme per un infarto mentre percorreva in bicicletta la strada forestale che da Tenna si dirige verso il centro termale. 

Paolo Alverà, avrebbe compiuto 59 anni il 22 gennaio, una vita per lo sport, fondatore con Emanuele Pincigher della Scuola Nazionale MTB Oltrefersina.  Come atleta ha gareggiato nel mondo della Mtb e del pattinaggio velocità. Sul ghiaccio giovanissimo ha vinto il titolo di pattinaggio velocità Short Track, è stato giocatore di hockey dove ha vinto anche il titolo di capocannoniere, ha praticato anche il triathlon ed era anche allenatore dello Sporting Club Pergine.   

Paolo Alverà è stato campione italiano esordienti di ciclismo su strada, ha vinto i campionati italiani di Mountain bike, di ciclocross amatori per due volte, di cross country ad eliminazione sempre per due volte, è giunto al settimo posto ai campionati europei, partecipando più volte con la nazionale a campionati europei e mondiali.  

A luglio 2024 aveva organizzato alla perfezione, come Responsabile della Scuola Nazionale MTB Oltrefersina, sempre insieme ad Emanuele Pincigher, i Campionati italiani MTB cross country, con un grande lavoro e con un'ottima riuscita. La scuola fondata dieci anni fa è frequentata da tantissimi ragazzini e giovani dai 4 ai 24 anni, seguiti da 16 maestri, in tutto 130 atleti.

Nell’intervista realizzata a giugno 2024 per Il Cinque alla domanda “Cos’è per te il ciclismo ?”, Alverà rispose: «vado in bici tutti i giorni, è bello trasmettere ai giovani la passione per lo sport e insegnare loro a non farsi male. Lo sport è vita, è educativo, ti insegna a vincere e a perdere, a rispettare le persone, chi ti segue, è molto importante».      

E Paolo Alverà è stato veramente un faro per lo sport pulito, nel far star bene i ragazzi, a insegnare loro il ciclismo ma con i valori umani più belli e si è fatto sempre voler bene da tutti, davvero una grande perdita. 

La Polisportiva Oltrefersina con il presidente Stefano Sartori lo ricorda così: «In questi anni passati insieme, tutti noi dell’Oltre abbiamo potuto ammirare e apprezzare il tuo amore incondizionato per lo sport, la tua capacità organizzativa, la passione e la voglia di fare che in certi momenti era vulcanica. Ci sono stati anche momenti di sano confronto dove con te era un piacere condividere idee diverse, mai uno scontro, con te si poteva parlare e vinceva sempre l’amore per lo sport e mai gli interessi personali. Insieme al tuo staff hai costruito una scuola, una squadra giovanile, organizzato manifestazioni di altissimo livello. La tua capacità di coinvolgere i giovani, i genitori, i volontari era ineguagliabile. Hai trasmesso la tua passione a tuo figlio Marco, che ti seguiva e collaborava con te. In questo momento non ci sono parole per alleviare il dolore dei tuoi cari, di chi ti è stato vicino e ha condiviso con te la passione per lo sport di cui tu sei stato, sei e sarai uno dei maggiori esempi per la nostra comunità, ma il ricordo del tuo sorriso, della tua tenacia, positività e amore per la vita, rimarrà sempre nei nostri cuori. Insieme a tutti i dirigenti, collaboratori e volontari dell’Oltrefersina, che hanno avuto la fortuna di apprezzarti e di condividere con te successi e importanti traguardi, ci stringiamo con affetto intorno ai tuoi cari, ai tuoi figli Emma, Angelica e Marco, alla tua amata Daniela e a tutti i tuoi famigliari. Ciao Paolo, sarai sempre nei nostri cuori, un esempio da seguire, una persona speciale che ha dato tanto allo sport, all’Oltrefersina e alla nostra comunità».


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