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Associazioni. Il gruppo micologico Bruno Cetto di Levico Terme




di Johnny Gadler


Da quasi 50 anni a Levico Terme è molto attivo il Gruppo Micologico che si occupa di promuovere la conoscenza e il rispetto dei funghi. Ne parliamo con Marco Pasquini, presidente del Gruppo sin dal 1976...



Presidente Pasquini, quando è nato il Gruppo Micologico a Levico Terme?

«Il nostro Gruppo Micologico fu fondato quasi cinquant’anni fa, nel lontano 1976, dal sottoscritto assieme ad Amos Cetto, Vittorio Libardoni, Antonio Vergot, Roberto Coli, che purtroppo è scomparso, Marco Frisanco, Gedeone Francescati, Silvio Rizzoli, Renzo Frisanco».




Festa del socio

Dal 1992 il vostro Gruppo è intitolato alla memoria di Bruno Cetto. Chi era?

«Bruno Cetto, scomparso nel 1991, è stato un micologo di fama internazionale. Nato a Trento nel 1921, aveva sviluppato l’amore per la micologia seguendo le orme del padre Adolfo il quale, assieme al radiologo trentino Bacca, era un grande appassionato conoscitore di funghi. Nel 1957 Bruno Cetto fu tra i soci fondatori del Gruppo Micologico Bresadola, il cui nome richiamava Mons. Giacomo Bresadola, considerato uno dei massimi micologi di tutti i tempi. Nel parco degli Asburgo a Levico, vicino al padiglione delle feste del Grand Hotel, un mezzo busto in marmo bianco ricorda proprio questa figura così importante nella storia della micologia locale».

 

Quanti Soci contate?

«Attualmente annoveriamo circa 250 Soci, in gran parte avanti con l’età, ma non ci manca certo una folta rappresentanza giovanile, con il tesserato più piccolo che ha appena tre anni».


Da dove vengono i Soci?

«Molti Soci sono valsuganotti o trentini, ma abbiamo numerosi iscritti anche da fuori regione, da un po’ tutto il Nord Italia fino a Roma. Si tratta di villeggianti che d’estate trascorrono le loro ferie a Levico Terme e quando vanno a raccogliere i funghi poi passano dalla nostra sede per controllarli e alla fine si fanno soci perché apprezzano il nostro servizio, nonché  le iniziative che proponiamo nell’arco dell’anno».


Quali attività proponete di solito nel corso dell'anno?

«Di solito iniziamo le nostre attività a primavera sull’Altopiano di Vezzena, dove gestiamo una baita di proprietà del Comune di Levico. Poi facciamo la prima uscita micologica a Vetriolo, aperta a tutti, con la raccolta dei funghi e subito dopo la lezione su quanto raccolto. Da giugno fino a ottobre proponiamo una mostra permanente, dove cambiamo i funghi tutti i giorni, allestita a Levico Terme vicino alla Cassa rurale Alta Valsugana in via Dante; poi da giugno fino a fine settembre, il sabato e lunedì sera, dalle 20 alle 21, presso la nostra sede facciamo la classificazione dei funghi per vedere se sono commestibili o meno. Ai primi di settembre abbiamo organizzato, presso le terme cittadine, la 48a mostra micologica. Poi facciamo una seconda uscita sull’Altopiano di Vezzena, presso la baita che gestiamo, sempre con raccolta di funghi e lezioni a seguire. Per concludere in gloria, il 6 ottobre abbiamo organizzato il pranzo sociale che coincide con la giornata nazionale di micologia presso il Ristorante Aurora al Compet. Il 12 di dicembre sarà organizzata la tradizionale "Strozegada de Santa Luzia" giunta alla 45a edizione a cui parteciperanno centinaia  di bambini e genitori. Accanto a tutte queste iniziative, che sono ormai degli appuntamenti fissi, organizziamo anche degli eventi estemporanei su richiesta. Il 29 settembre, ad esempio, siamo stati chiamati a Telve in occasione della Sagra di San Michele per allestire una mostra micologica».


Lei è presidente del Gruppo Micologico da quasi 50 anni. Dal suo punto di vista com’è cambiato l’approccio delle persone nella raccolta dei funghi?

«Devo dire che nel corso dei decenni l’approccio è cambiato molto e in positivo. Rispetto agli anni Settanta, infatti, oggi il numero dei fungaioli è notevolmente cresciuto, ma tra loro vi è una maggiore consapevolezza sia per quanto riguarda le tipologie di funghi commestibili e velenosi, sia per quanto concerne il rispetto dell’ambiente e dei funghi stessi. Un tempo capitava di vedere i funghi velenosi spaccati, ora questo fenomeno appare molto ridotto. Questo cambiamento nella mentalità è senz’altro anche frutto del nostro costante lavoro di informazione e divulgazione sul territorio, mettendo a frutto tutti i corsi di micologia che in passato abbiamo frequentato con l’ingegner Cetto a livello nazionale. Ora talvolta ci rechiamo anche nelle scuole per spiegare ai bambini che cosa sono i funghi e perché bisogna rispettarli». 


Chi volesse partecipare alle vostre attività, come può fare?

«Presso la mostra dei funghi in via Dante, nonché nella bacheca posta davanti alla nostra sede di via Battisti, sono esposte tutte le nostre attività e i contatti. Chi lo desidera può contattarmi al 370 3427181. Vi aspettiamo».


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