di ARMANDO MUNAO'
Un concerto a ingresso libero, organizzato dall’Associazione Amici della Musica, in collaborazione con il Comune di Borgo Valsugana e la Cassa Rurale Valsugana e Tesino, che i borghesani non potranno perdere e che sicuramente attirerà anche gli amanti della musica Jazz da tutto il circondario.
Sarà “Viaggi d’autore – cantare i Luoghi”, interpretato da Monica Giorgetti, accompagnata al pianoforte da Roberto Gorgazzini, attivo sia come organista che pianista e arrangiatore, con laurea Magistrale in Jazz al conservatorio F. Bonporti di Trento.
L’appuntamento è fissato per sabato 26 ottobre alle 17.30 quando Monica Giorgetti, romagnola di nascita, nota come una delle più prestigiose personalità artistiche del Trentino, si esibirà nell’Auditorium delle Scuole Medie, dove è anche docente.
Prepariamoci a quel concerto pensando a canzoni come “Creuza de mä” di Fabrizio De Andrè e a come vive nella nostra memoria grazie anche alle voci dei pescivendoli registrate dal cantautore nel mercato ittico di piazza Cavour, nel cuore di Genova; oppure alla suggestione immaginativa che conserva ancora “Il ragazzo della via Gluck”, nel raccontarci quei palazzi di cemento che nel secondo dopoguerra hanno preso il posto del verde in quella strada della periferia di Milano, zona fonte di ispirazione, di malinconia ma anche di denuncia sociale per un giovane Adriano Celentano; ma poi, Napoli, Roma, o Bologna, le conosciamo magari anche senza averle mai visitate, perché oggetto delle canzoni di artisti come Pino Daniele, Antonello Venditti, e Lucio Dalla.
Sullo sfondo della musica le parole e le note disegnano storie, paesaggi, emozioni, e raccontano le immagini, i simboli, e l’identità di un paese, ne testimoniano i cambiamenti politici e sociali, immortalando per sempre i volti delle città e delle persone che le abitano.
Un percorso emozionante, alla scoperta dei territori italiani attraverso le opere musicali che ne parlano, è quello che ci promette e certamente sapranno mettere in scena Monica Giorgetti e Roberto Gorgazzini, rivisitando in chiave jazz quella narrazione che ne hanno fatto grandi cantautori italiani del nostro tempo.
«Il repertorio cantautorale italiano – dice Monica – mi offre l'opportunità di giocare fra i sentimenti che la musica veicola, soprattutto sull'interpretazione, miscelata alla mia natura jazzistica e improvvisativa.
Si tratta di un viaggio nel viaggio e cantare i luoghi mi permette di svelare l’anima nascosta delle città, dove le melodie si intrecciano con i ricordi e i paesaggi urbani diventano metafore sonore di emozioni e storie invisibili».