Un consiglio comunale davvero speciale quello di Borgo Valsugana, ieri martedì 11 marzo, con il conferimento della cittadinanza onoraria ad Andrea Basso, in arte Andrew Basso, come riconoscimento del legame che da sempre unisce il grande artista escapologo di fama mondiale con la propria comunità. Il Consiglio comunale dopo gli interventi del Presidente Rocco Guarini, del Sindaco Enrico Galvan e di diversi assessori e consiglieri ha approvato all’unanimità la proposta.
Andrew Basso, visibilmente emozionato, ha ringraziato l’amministrazione comunale e ha ribadito ancora una volta l’attaccamento al proprio paese. Presente anche Armando Basso, il papà di Andrew.
Andrew Basso ha ricevuto nella stessa occasione anche la targa di socio onorario da parte dell’associazione “Guinness Club 92" “di Trento quale orgoglio del Trentino.
La cerimonia anticipa di pochi giorni la tappa di esordio del nuovo Tour europeo dello spettacolo “Credi nell’impossibile” che debutterà proprio a Borgo Valsugana al palazzetto dello Sport sabato 15 marzo alle ore 21. Grande l’attesa per questo evento, per l’escapologo considerato l’unico vero erede internazionale del grande Harry Houdini. Uno spettacolo in cui Andrew presenterà un nuovo repertorio di magia e di illusionismo con situazioni mozzafiato, alternate a momenti di alta tensione con riprese uniche in primo piano che permetteranno agli spettatori di vedere da vicino le grandi capacità dell’artista legate alla magia e all’illusionismo.
Il Cinque ha intervistato Andrew Basso.

Andrew, ora sei cittadino onorario di Borgo Valsugana. Cosa rappresenta per te?
«Questo rappresenta un momento inaspettato, di grandissimo onore, un completamento di un cerchio. Sono partito da Borgo Valsugana per girare il mondo e conquistare i palchi delle più grandi città del pianeta e ritornare qui è completare questo viaggio, questo sogno, e rappresentata una tappa veramente straordinaria».
A cosa sei legato maggiormente di Borgo Valsugana?
«I ricordi nella piazza di Borgo Valsugana, i miei primi spettacoli, la gente di Borgo è stata il mio primo pubblico, i primi applausi, i miei primi fan, sono i ricordi dell’inizio del mio sogno e il fatto di essere qui a pochi metri da quel palco in piazza Degasperi dove a 8 anni ho fatto il mio primo exploit, il mio esordio, è un emozione bellissima».
Il tour parte proprio da Borgo, un vero omaggio al tuo paese.
«Volevo dare il via al tour europeo partendo dalle origini, toccherà poi le grandi città. Ma il fatto di partire da Borgo è proprio il mio piccolo regalo di portare uno show con il bagaglio di esperienze maturato in anni di tournèe all’estero, per il pubblico di Borgo e della Valsugana che vedrà cose mai viste».
Una grande passione diventata un lavoro portato ai massimi livelli mondiali. Quale il segreto?
«Credo che la grande fortuna che ho è quella di essere nato proprio a Borgo Valsugana, perché fin da piccolo avevo capito che volevo l’America e qualcosa di grande, qualcosa di stratosferico. Provenire da una piccola realtà mi ha aiutato. Guardando indietro, se non fossi nato proprio qui, probabilmente non avrei avuto gli stessi desideri, la stessa voglia di fare. Poi ogni risultato lo raggiungi con grande determinazione, ma essere di Borgo è il segreto e non vedo l’ora di proporre qui lo spettacolo, il mio cuore batte fortissimo».
Lavorare con la magia è lavorare con la fantasia. Cosa è per te la fantasia?
«Credo che avere magia nella mia professione, nella mia passione, è anche un modo per continuare a ricordare a me stesso che i limiti possono essere superati, l’impossibile può essere conquistato. Questo è il bello della fantasia, che non ha limiti. Non ha sbarre che possono bloccare la tua immaginazione. Credo che questo lo riesco a fare, cioè di portare il pubblico nel mio viaggio impossibile dello spettacolo. In qualche modo il pubblico sale con me a bordo e affronta questo viaggio, dove in diversi modi capisce che l’impossibile è un viaggio, non è un limite, quindi è una forma di ispirazione per raggiungere quello che è il nostro sogno».
Un episodio particolare dei tuoi esordi?
«Da quella volta che ho visto quel mago far sparire una pallina rossa e farla apparire nella mano di mia mamma Clara, quel senso di meraviglia, di stupore è quello che ho cercato di portare e che cerco tutt’oggi di portare nella vita delle altre persone. Sia sul palcoscenico che anche nella vita. Per me è una missione costante, perché veramente credo sia la cosa più bella poter regalare quella sensazione di magia nella vita delle altre persone».
Nei tuoi spettacoli non manca il rischio. Come controlli la paura?
«La paura per me rappresenta forse una delle forme più affascinanti, proprio perché ci può controllare fisicamente, psicologicamente, quindi in realtà è un fenomeno che a me affascina. Devi gestirla e controllarla. Quando mi trovo dentro una vasca sott’acqua a testa in giù con le manette, devo anche fare i conti con la paura e gestirla facendola diventare la mia migliore amica per poter far riuscire tutto al meglio».
Un messaggio di Andrew Basso ai nostri lettori?
«Non permettete alle vostre paure di bloccare i vostri sogni e credete nell’impossibile».
Giuseppe Facchini