di GIUSEPPE FACCHINI
Una Cassa Rurale in piena salute e sempre vicina e attenta alla propria comunità. Questa la fotografia che esce dall’assemblea dei soci della Cassa Rurale Alta Valsugana che si è svolta nella palestra del Marie Curie di Pergine il 25 maggio scorso.
Una palestra sold out che ha ospitato più di 1600 soci. Un dato davvero significativo, perché non è sola mera presenza, ma partecipazione attenta al lavoro del proprio Istituto bancario e segno di attaccamento alla banca del territorio.
Il presidente Franco Senesi ha sottolineato in apertura l’importanza delle Casse Rurali come una risposta modernissima alle esigenze delle persone, delle imprese, della comunità, in coerenza con i propri scopi statutari.
Con una innovativa presentazione attraverso delle slide esplicative sono quindi stati illustrati i dati di bilancio che espongono la situazione dello stato patrimoniale, con una raccolta di 2.051 miliardi di euro, in aumento del 5,48% rispetto all’anno 2022, di cui la raccolta diretta è di 1.075 miliardi e l’indiretta a 976 milioni.
Sono in calo invece gli impieghi lordi pari a 765 milioni di euro e gli impieghi netti pari a 706 milioni che risentano della stagnazione dell’economia locale.
Il credito deteriorato scende ulteriormente di 11 milioni ed è pari a 50 milioni di euro. L’utile netto del 2023 è di 17.705 milioni di euro.
Un utile che viene destinato in modo sostanzioso ai vari progetti della Fondazione Cassa Rurale Alta Valsugana guidata da Giorgio Vergot, alle associazioni culturali, sportive e di volontariato, alla promozione turistica per un totale di 1.464 milioni di euro oltre ai fondi per lo sviluppo alla cooperazione di 1.995 milioni di euro, oltre 12 milioni dalla fusione ad oggi. Anche il patrimonio netto è cresciuto attestandosi a 196,748 milioni.
Numeri forti e importanti, ma ancora più forte è il sostegno concreto della Cassa Rurale Alta Valsugana al proprio territorio come volano di sviluppo e in un contesto generale sempre più complicato.
Senesi ha parlato delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, del rallentamento della ripresa economica, dei cambiamenti climatici, dell’aumento dei prezzi dell’energia e della materie prime, alimentando l’inflazione e di conseguenza i tassi di interesse.
A livello territoriale preoccupano la stagnazione degli investimenti, il rallentamento del mercato immobiliare, evidenziando invece un segno in più per il settore agricolo e l’artigianato grazie ai bonus edilizi.
Senesi ha rimarcato il mancato finanziamento sui fondi PNRR dello studentato universitario previsto all’ex-Cederna per il quale si sta comunque cercando di trovare finanziamenti alternativi. Il bilancio è stato approvato praticamente all’unanimità con una sola astensione.
Il Direttore Paolo Carazzai ha sottolineato la solidità patrimoniale e il fatto che la Cassa Rurale Alta Valsugana è in testa alle classifiche italiane e l’indice di solidità è il doppio della media dell’intero territorio nazionale.
L’Assemblea ha quindi eletto tre componenti nel Consiglio di Amministrazione.
Le schede scrutinate sono state 1577 di cui 23 nulle e 7 bianche.
La candidata più votata è stata Maria Rita Ciola, di Caldonazzo, commercialista e consulente aziendale che è stata riconfermata con 828 voti, dietro di lei Roberto Casagrande di Civezzano, dirigente d’azienda con 759 voti anche lui riconfermato e al terzo posto Rudi Oss di Pergine con 742 voti, avvocato, già Presidente di Dolomiti Energia.
Quarto posto per Giuseppe Putignani con 624 voti e quinto Massimiliano Andreatta con 476 che non sono stati eletti.