Giulio Rapetti, in arte Mogol, è il più grande autore della canzone italiana ma è anche il Presidente della SIAE la Società Italiana Autori ed Editori. Lo abbiamo intervistato in merito alla crisi dovuta al coronavirus che ha messo in grave difficoltà anche il settore musicale...
Presidente, quali iniziative ha messo in campo la SIAE in questo periodo così difficile?
«Insieme al Direttore generale Gaetano Blandini, abbiamo messo in campo una serie di iniziative per sostenere gli autori e i compositori. Gli autori subiranno una diminuzione dei diritti enorme perché chiaramente non si suona più, non si canta più da nessuna parte e questa situazione mette in grave crisi tutto il settore. Gli autori possono contare spesso solo sulle loro opere artistiche per vivere. Tra le iniziative adottate un regolamento secondo il quale gli autori che hanno mancanza di liquidi possono chiedere un anticipo dei diritti da restituire in un arco temporale di 5-6 anni e senza interessi, un fondo di solidarietà di emergenza per acquistare 2.500 pacchi alimentari per chi tra i nostri soci si trova in una situazione di estrema difficoltà, un fondo di sostegno straordinario di 60 milioni di euro a favore degli associati, una deroga chiesta al governo sulla legge del 10% della copia privata in modo da destinare questa quota a chi ne ha bisogno. In totale abbiamo varato delle misure di sostegno per 110 milioni di euro, non sono briciole. Questo è anche merito della buona gestione dei conti della Siae.»
Che tipo di Ente è la SIAE?
«La SIAE ha 138 anni di storia, è un ente pubblico economico, non prende niente dallo Stato italiano, sono soldi privati di autori privati...
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