di ARMANDO MUNAO'
Secondo una analisi-indagine della FIPE – Confcommercio, (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), il turismo nel nostro Paese, riferito ai dati 2024, quantificherà una crescita di oltre 215 milioni di presenze segnando un incremento dell'1,6% rispetto al 2023.
Una crescita, questa delle presenze, che, ancora una volta, identifica l'Italia come la nazione a maggiore attrazione tra quelle europee.
E il Trentino? I numeri analizzati alla fine di luglio hanno registrato 1.127.910 arrivi (+0,5% rispetto a luglio 2023) e 5.031.254 presenze (+2,1%).
La quota più consistente di presenze è da attribuire alla Germania (40,5%). Seguono gli ospiti provenienti dall'Italia (35,0%) e quelli di altri paesi europei, quali Francia, Spagna e Belgio. Dati questi, viste le prenotazioni, destinati a crescere.
E in Valsugana? La nostra zona, anche per il 2024, è stata una delle mete turistiche considerata al top, sia per l'ecologico ambiente sia per i servizi sostenibili. Per saperne di più e per avere un quadro più completo, abbiamo intervistato il dott. Denis Pasqualin (nella foto a lato), presidente dell' Azienda di Promozione Turistica Valsugana e Lagorai.
Presidente, come è andato il turismo in Valsugana? Un suo bilancio...
«Il 2024 si sta allineando ai valori del 2023: i mesi primaverili sono stati positivi, poi un inizio estate difficile per la vulnerabilità del meteo e una ripresa tra metà luglio e agosto, per finire con un autunno dove le prenotazioni fanno ben sperare.
I dati evidenziano come il turismo openair dei campeggi sia in aumento, con percentuali interessanti di crescita sui mercati olandesi e tedeschi, mentre il settore alberghiero soffre soprattutto per le strutture che non hanno ampliato i servizi e non si sono adeguate alle esigenze del turista, sia italiano che internazionale.
La Valsugana ha ancora margini di crescita e l’identità riconosciuta con la certificazione GSTC sta qualificando la destinazione nei confronti dei tour operator internazionali».
Una volta gli ospiti che visitavano le nostre zone erano di nazionalità straniera. Oggi è ancora così?
«Il 70% degli ospiti provengono da mercati europei come Olanda, Germania, Austria e Svizzera. Stiamo lavorando anche su altri mercati emergenti, con progetti dedicati come il Turismo delle radici sui mercati brasiliano, argentino o sui mercati dell’Est Europa con progetti di MTBike e trekking a inizio e fine stagione».
A suo avviso la tipologia del turista e degli ospiti in genere è cambiata, soprattutto nelle esigenze?
«Il mercato turistico è in continua evoluzione e l’offerta deve mutare con esso. Noi stiamo lavorando alla distintività della località, promuovendo percorsi di MTBike in territori incontaminati e grazie al PNNR e alla prima stazione di sci senza impianti da sci, ma con tutti i servizi accessori per lo sci da alpinismo e le ciaspole.
Le Bandiere blu dei nostri laghi attestano il valore aggiunto e rimangono di interesse per chi cerca una vacanza attiva in un contesto naturale e di tranquillità.
Anche la valenza culturale è motivo di interesse con i must di Artesella e della Fondazione De Gasperi in Tesino per arrivare ai castelli e forti che contraddistinguono il nostro ambito.
La ciclabile della Valsugana e il progetto delle salite da mito e del Giro d’Italia nati dopo svariati passaggi della carovana rosa (3 su 3 negli ultimi anni!) rappresentano un filo di turismo amante dello sport».
E per quanto riguarda la permanenza, i turisti privilegiano il breve o lungo periodo?
«I periodi vacanza sono ormai brevi, ma vi è sempre più la tendenza a farli su più stagioni, per questo abbiamo lavorato molto sulle belle stagioni: primavera e autunno con tassi di crescita superiori al 20%. Promuoviamo esperienze sia culturali che enogastronomiche che piacciono molto a chi cerca periodi di vacanza non nei mesi di maggior afflusso turistico. Possiamo contare sulla presenza di rifugi in quota che rimangono aperti quasi tutto l’anno, creando una proposta unica a livello Trentino e rara il tutto l’arco alpino».
In questi anni c'è stata una sinergia d'intenti con chi offre turismo? Il riferimento è ai commercianti e agli albergatori e alle Istituzioni...
«Come APT siamo molto cambiati rispetto al passato, proponendoci più come azienda di servizi a favore delle amministrazioni comunali e degli organizzatori di eventi e manifestazioni, oltre che come punto di riferimento per gli operatori del settore. Abbiamo lavorato al cambio di mentalità anche nei confronti degli amministratori pubblici, facendo capire che tutte le opere che vengono realizzate pensando ai turisti, servono a noi residenti per tutto l’anno. Dobbiamo capire con gli abitanti della Valsugana quanto il turismo sia un bene comune, che deve essere valorizzato e condiviso. Ognuno di noi deve essere ambasciatore del territorio: orgoglioso di dove stiamo vivendo e grande conoscitore delle bellezze uniche che ci contraddistinguono».
Presidente, potrebbe illustrarci quali sono gli aspetti positivi del nostro “offrire turismo” e quali quelli che necessitano di un ulteriore potenziamento per una migliore proposta di ospitalità?
«La nostra destinazione ha potenzialità di crescita, ma serve essere tutti consapevoli di questo, così da creare le basi per una Valsugana turistica sempre più accogliente anche per chi decide di venire a viverci per tutta la vita, investendo sulle infrastrutture e sui servizi. Per una migliore proposta è necessario investire sulla ferrovia della Valsugana per poter garantire un servizio di trasporto biciclette per tutto l’anno, così come ultimare un collegamento ciclabile che dall’Orrido possa raggiungere via Grazioli senza dove passare da Gardolo per arrivare in città».