Una promessa ed un dono al Santo Padre. Roberto Paccher, presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, ha colto l’occasione dell’inaugurazione dell’albero di Natale trentino in Piazza San Pietro per fare un dono speciale a papa Francesco: una bottiglia di grappa trentina. Un gesto che non è solo simbolico, ma legato ad un precedente, che riprende un siparietto avvenuto nel dicembre del 2019, quando il presepe di Scurelle fu esposto sempre a Roma.
All’epoca, accanto alla comunità trentina, i rappresentanti veneti, che avevano donato un albero proveniente dall’Altopiano di Asiago, avevano scherzato con il Papa, invitandolo a visitare il Veneto perché, a detta loro, “c’è una buona grappa”. Paccher, con giusto spirito di campanilismo, aveva prontamente risposto che la grappa trentina non aveva rivali. La promessa di quel giorno non è stata dimenticata ed è diventata realtà.
Durante la cerimonia di ieri, in cui l’albero trentino ha illuminato Piazza San Pietro, il presidente ha voluto sottolineare il valore di questo dono. La grappa non rappresenta solo un’eccellenza del territorio, ma anche il simbolo di una cultura che si tramanda di generazione in generazione, esprimendo il legame profondo con la terra e le sue tradizioni.
Il presepe e l’albero trentini erano stati protagonisti in Vaticano già nel 2019, in un contesto segnato dalla calamità naturale della tempesta Vaia. Il presepe di Scurelle, allora, era un omaggio non solo alla spiritualità del Natale, ma anche alla resilienza delle comunità di montagna. La grappa, oggi, si aggiunge a questa narrazione come segno di stima e apprezzamento, portando con sé il profumo e la tradizione di una terra ricca di storia e valori condivisi .