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MUSICA. Castrocaro, uno sguardo al futuro

La 62° edizione del Festival raccontata dalla sindaca della città romagnola al nostro inviato Giuseppe Facchini



CASTROCARO TERME – Il Festival di Castrocaro, a cui il CINQUE ha partecipato come organo di stampa accreditato, si è svolto nella splendida cornice della piazza di Terra del Sole e ha registrato la vittoria di Debora Manenti. L’edizione numero 62 ha visto diverse novità in particolare nell’organizzazione di Arcobaleno Tre di Lucio Presta, nella conduzione di Belen Rodriguez e Stefano De Martino, un cast di giovani cantanti davvero di qualità. Nella giuria tra gli altri Maurizio Vandelli e Simona Ventura come Presidente. Da rimarcare l’impegno per il Festival dell’amministrazione comunale e delle rinnovate Terme di Castrocaro. L’amministratore locale delle Terme Lucia Magnani ha avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione del Festival. Abbiamo intervistato Marianna Tonellato giovane e dinamica Sindaca di Castrocaro Terme e Terra del Sole.


La sindaca di Castrocaro Terme  Marianna Tonellato con Lucio Presta
La sindaca di Castrocaro Terme Marianna Tonellato con Lucio Presta

Sindaca, qual è il legame Comune-Festival?

«Ci definiamo Città della musica perché questo Festival ci fa conoscere fuori dai confini locali da più di 60 anni e questa edizione ancora di più grazie all’organizzazione di Arcobaleno Tre. Ringrazio tutti, è stato un lavoro egregio con persone di grande qualità e tutti i cantanti sono stati davvero bravi, sia quelli arrivati in finale sia quelli che hanno partecipato alle selezioni che si sono svolte in tutta Italia. Cerchiamo di coniugare la musica che è sempre una manifestazione artistica di valore a tanto altro perché la nostra cittadina offre molte cose, storia, cultura, enogastronomia, percorsi naturali e quindi cerchiamo di far conoscere le bellezze e i prodotti del territorio».


Castrocaro resiste da 62 anni mentre altri concorsi, Sanremo a parte, sono finiti...

«Il Festival richiede un grande sforzo organizzativo e finanziario ma noi ci crediamo. Si resiste in un ambiente dove la musica evolve molto e anche la produzione televisiva, pensiamo ai talent e le manifestazioni più classiche hanno perso l’interesse. Il Festival di Castrocaro ha la sua storia ed è stato capace di avere la sua evoluzione perché ha un nome, è nella memoria e da qui sono partite le carriere artistiche di personaggi come Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero, Nek e tanti altri».


Le novità di quest'anno?

«Oltre alla splendida organizzazione il fatto che tutti i concorrenti non hanno sostenuto costi di iscrizione, tutto è stato completamente gratuito e anche le selezioni hanno avuto strumenti innovativi anche utilizzando il web.


L’importante è che questi giovani artisti possano poi proseguire magari a Sanremo...

«La possibilità c’è. È un elemento molto importante e ci auguriamo che questo avvenga. Il mondo musicale è molto strano, si brucia tutto in poco tempo e spesso la fama è effimera. Peccato perché ci sono bravi artisti che meritano».


Quali sono suoi gusti musicali?

«Ascolto di tutto, dal jazz al blues, al Rock ‘n’ Roll, a seconda dello stato d’animo. I miei genitori mi hanno trasmesso questa passione».


Amore e passione per amministrare Castrocaro. Quali altre peculiarità della zona?

«È impegnativo amministrare una cittadina come la nostra perché la vocazione al turismo richiede molte energie, ma il territorio e la gente lo meritano. Abbiamo peculiarità artistiche ed ambientali davvero importanti. In particolare le Terme, costruite negli anni ‘20, un complesso di un architettura meravigliosa, con acque termali, che nascono da rocce marine, davvero uniche e curative. Bisogna stare al passo con i tempi e lavorare per il futuro dei nostri figli e nipoti».

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