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Pergine. Sopralluogo in vista del trasferimento della Rems





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Trasloco imminente per la Rems di Pergine, la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza che ospita dieci cittadini della provincia di Trento e di Bolzano. La Rems rimarrà sempre all’interno degli spazi dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine, con un trasferimento dal padiglione Perusini al piano rialzato del padiglione Pandolfi. Per verificare l’idoneità dei nuovi spazi e toccare con mano gli interventi migliorativi effettuati, ma soprattutto nell’ottica di rafforzare la reciproca collaborazione, nella mattinata di oggi è stato effettuato un sopralluogo nella nuova struttura, alla presenza dell’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina, del direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Christian Kofler, del sindaco di Pergine Valsugana Roberto Oss Emer e dei rappresentanti dei vari interlocutori istituzionali (Questura, Garante dei detenuti etc.). Ad accogliere la delegazione, il direttore dell’Unità operativa di psichiatria del distretto est, Lorenzo Gasperi. Erano presenti alla visita anche il direttore generale di Apss Antonio Ferro, la direttrice per l’integrazione socio sanitaria Elena Bravi, il direttore sanitario Giuliano Mariotti, il direttore del Dipartimento di salute mentale Claudio Agostini e i rappresentanti del Distretto est e del Dipartimento infrastrutture


La Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) è una struttura residenziale socio-sanitaria afferente all’Unità operativa di psichiatria del distretto est nata nel 2015 nell’ottica di un superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari: ospita dieci cittadini della provincia di Trento e della provincia di Bolzano per i quali il magistrato ha stabilito una misura di sicurezza detentiva in quanto autori di reato, non imputabili a causa di infermità psichica e ritenuti socialmente pericolosi. La Rems ospita quindi persone con problemi di salute mentale che hanno commesso reati e che, per la loro condizione, non possono essere detenute in carcere.

La Rems è una struttura di competenza sanitaria a vocazione sia terapeutica intensiva sia riabilitativa e si inserisce, come prima tappa, in un percorso che vede la sua conclusione naturale nel reinserimento sociale dell’individuo. Si tratta di una struttura chiusa, con personale sanitario presente nelle 24 ore: le caratteristiche del servizio offerto richiedono un rapporto operatori/pazienti che consenta livelli assistenziali particolarmente elevati. La struttura deve assicurare un livello di custodia adeguato, compatibile con le esigenze di sicurezza della comunità e dei pazienti stessi: i requisiti strutturali prevedono – tra l'altro – l'installazione di infissi di sicurezza, uno spazio verde esterno e un sistema di videosorveglianza.


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I nuovi spazi della Rems al piano rialzato del padiglione Pandolfi sono stati quindi completamente rinnovati, con il rifacimento di tutti gli impianti elettrici e termo meccanici e la sostituzione di tutti gli infissi. La metratura della nuova struttura è sostanzialmente simile alla vecchia, ma risulta logisticamente meglio organizzata, con spazi comuni ampliati, stanze dotate tutte di servizi igienici e un nuovo cortile/giardino esterno. I lavori – per un costo complessivo di 900mila euro – sono stati finanziati dalla Provincia autonoma di Trento e rientrano in un più ampio progetto di riqualificazione dei vari padiglioni nell’ambito del Pnrr che prevede la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di comunità e di un Hospice.  

«In questi primi nove anni di attività – ha spiegato Lorenzo Gasperi – si è cercato di tenere aperta la contraddizione tra approccio “custodialistico” e approccio “terapeutico” coltivando un confronto dialettico tra paradigma giudiziario e paradigma sanitario. L’obiettivo del percorso terapeutico riabilitativo all’interno della Rems è quello di costruire un modello di continuità dei livelli di cura, integrato con la rete dei servizi sanitari e sociali territoriali, in grado di collaborare alla gestione del percorso terapeutico, assistenziale e riabilitativo che il paziente sottoposto a misura di sicurezza deve seguire per il raggiungimento di un adeguato compenso clinico e di un possibile recupero sociale».

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 «Questi nuovi spazi – ha dichiarato il direttore generale Ferro – si configurano perfettamente come luoghi in cui la dimensione sanitaria e quella della sicurezza convivono, con un approccio centrato sul trattamento della patologia mentale e il rispetto dei diritti umani. Grazie alla nuova Rems possiamo quindi continuare ad assicurare grande attenzione ai bisogni di salute mentale dei pazienti, offrendo percorsi di riabilitazione personalizzati e favorendo il reinserimento nella comunità».

«Garantire un luogo idoneo in cui le persone possono trovare dignità e cura è fondamentale – ha dichiarato l’assessore Tonina – e il trasloco in questi nuovi ambienti conferma il nostro impegno istituzionale per un miglioramento continuo di strutture strategiche e innovative come le Rems, fondamentali per garantire un approccio umano e terapeutico alle persone con disturbi mentali che hanno commesso reati, e offrire un percorso di cura e riabilitazione in un ambiente sicuro e accogliente. Queste strutture rappresentano anche un ottimo esempio di come la sanità e la giustizia possano collaborare in maniera efficace per tutelare i diritti umani e promuovere la salute mentale».

Apprezzamento per la modernità e funzionalità dei nuovi spazi è stato mostrato dal  sindaco di Pergine Roberto Oss Emer e dal direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Christian Kofler, che hanno ribadito l’importanza di proseguire anche in futuro nel solco della reciproca collaborazione.

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