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Primiero. Diga del Vanoi, Comunità e Comuni scrivono alla Corte dei Conti e al Consorzio

Immagine del redattore: il Cinqueil Cinque

Un'immagine tratta dalla seconda serie di BlackOut, la fiction Rai girata in Trentino [foto A. Miconi]




È stata inviata in questi giorni dalla Comunità di Primiero e dai Comuni del territorio, una nota alla sezione regionale di controllo del Veneto della Corte dei Conti, al Consorzio del Brenta e agli Enti interessati, in merito "all'iniziativa progettuale Serbatoio del Vanoi - Realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi e Tutela dell'irrigazione nel Comprensorio di Bonifica Brenta". Nel documento degli Amministratori locali, viene ribadita ancora una volta la piena contrarietà del territorio all'opera, evidenziando inoltre l'inutilità "di ogni ulteriore spesa per la progettazione esecutiva".

Nel testo inviato, il presidente Roberto Pradel e i Sindaci, ribadiscono che il primo agosto 2024, tutti i Comuni del territorio e la Comunità di Primiero hanno diffidato il Consorzio di Bonifica Brenta dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessino il territorio della Provincia autonoma di Trento, in palese violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti. Sono seguiti nel corso del 2024 numerosi dibattiti e confronti tra le varie istituzioni pubbliche coinvolte con puntuali prese di posizione di contrarietà sulla realizzabilità dell'opera sia da parte della Provincia Autonoma di Trento che della Provincia di Belluno. Recentemente è pervenuta notizia che il Consorzio di Bonifica Brenta intende procedere comunque con la progettazione dell'opera.

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"In considerazione del fatto che la costruzione della diga è prevista interamente su territorio trentino - ribadiscono Comunità e Comuni - con la presente si intende segnalare l'illegittimità nel proseguire con la progettazione dell'intervento senza un'intesa preventiva con la Provincia Autonoma di Trento sull'utilizzo del bene pubblico "acqua". Questo comportamento, come sottolineato più volte, oltre a compromettere i rapporti tra le istituzioni pubbliche interessate e coinvolte, manca di rispetto democratico verso i cittadini del nostro territorio. Inutile evidenziare - si legge ancora - che arrivati a questo punto ogni ulteriore spesa pubblica per il progetto non è più giustificata. L'auspicio è che tutti gli attori interessati possano convenire su questo punto. Si richiede quindi - concludono gli Amministratori locali - in particolare alla Corte dei Conti, di verificare per quanto di propria competenza".

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