di GIOVANNI FACCHINI
Il 13 novembre ricorre il tragico anniversario di una triste vicenda successa quasi cent’anni or sono. Quel giorno dell’anno 1927, infatti, accadde un fatto che scosse il Vanoi e la Valle di Fiemme a tal punto che, ancora oggi, viene ricordato e commemorato presso queste comunità di montagna.
Già, la montagna. Un habitat incantevole, ma talvolta inospitale se non addirittura spietato, soprattutto a quei tempi in cui c’era poco o nulla da mettere in tavola. Così molti giovani valligiani si armavano di volontà e coraggio, andando a svolgere qualche lavoro stagionale in Val di Fiemme o in Alto Adige. Spesso e volentieri a piedi, oltrepassando il Lagorai dalla Forcella Sadole, ad una quota di oltre 2000 metri.
Tra questi giovani vi era anche una ragazza di Caoria, Anastasia Sperandio, che dopo aver terminato il suo ingaggio autunnale per la raccolta di mele, pere, uva e castagne in Val di Fiemme, agognava di riabbracciare i propri cari rimasti al maso.
La sera del 12 novembre 1927 Anastasia giunse a Ziano a bordo del treno a vapore costruito dagli austriaci nel 1917 per scopi bellici, impiegando come forza lavoro prigionieri di guerra serbi e russi, ma anche molti giovani della Valle di Fiemme.
Per la notte la ragazza trovò riparo presso la famiglia Vanzetta, ma il giorno seguente, tanta era la voglia di riassaporare l’aria di casa, Anastasia si mise in cammino verso la Forcella Sadole benché l’inclemenza del tempo sconsigliasse chiunque di intraprendere un viaggio sotto la pioggia battente. Così fu, infatti, per il fratello Antonio il quale, pur avendo convenuto con la sorella di aspettarla al passo, non si mosse da casa certo che anche Anastasia avrebbe fatto altrettanto.
Purtroppo, però, così non fu e la giovane fu sorpresa da una bufera di neve poco prima di raggiungere il valico.
A nulla valse il suo disperato tentativo di trovare un estremo riparo nei pressi di un masso roccioso. La fatica prima e il freddo poi, l’avvolsero in una stretta mortale.
La ritrovarono 8 giorni dopo, assiderata sotto un manto di neve in località Maseròn, nei pressi del Pian delle Maddalene. Ad officiare le esequie, il 24 novembre 1927, fu don Gardener e la tumulazione avvenne nel cimitero di Ziano senza la presenza dei genitori che stavano accudendo gli animali in montagna.
Nel luogo del rinvenimento qualcuno posò una semplice croce in ferro, con una scritta diventata nel corso del tempo indecifrabile.
Recentemente, nel medesimo luogo, è stata posizionata una nuova targa con il nome e la data di morte di Anastasia, a ricordo di una fragile esistenza, un angelo che spiccò il suo volo ai piedi del Monte Cauriol.
Qualche anno fa, nel corso di lavori per l’acquedotto tra Sadole e Ziano di Fiemme, fu ritrovata proprio vicino alla croce una scarpetta da donna e, visto il modello e lo stato di conservazione, si presume sia stata calzata dalla ragazza. Tale reperto, ad oggi, è custodito nella sede del Gruppo Alpini di Caoria che ogni anno celebra una commemorazione alla “Cros de la Cauriota”, deponendo una corona di fiori in memoria di Anastasia Sperandio, sopra rifugio Sadole (Baita Cauriol).
Il Gruppo Alpini di Caoria, nella Valle del Vanoi, è nato nel 1957 ed è attualmente composto da 125 membri, di cui 75 alpini e 50 aggregati. Il Gruppo Alpini ha fondato nel 1991 e attualmente gestisce il Museo Storico della Grande Guerra sul Lagorai, oltre al Museo di arti e mestieri (ceduto in gestione all’Ecomuseo del Vanoi), e al Museo della tassidermia.
Nel corso degli anni questo Gruppo ha provveduto al restauro della chiesetta del Cauriol e, nel 2012, alla realizzazione di un bivacco sulla Forcella Coldosè.
Quest’ultimo è diventato una tappa molto gettonata lungo il percorso della TransLagorai e gli alpini, che si occupano dei controlli periodici alla struttura, hanno collocato un libro per la raccolta di firme e pensieri degli escursionisti che vi transitano. Il capogruppo Luigi Caser ci racconta come il 2021 sia stato un anno di ripartenza anche per gli eventi organizzati dal Gruppo: quattro le manifestazioni, tra cui spiccano la gara di ciclismo realizzata con l'Unione Sportiva Vanoi e l’inaugurazione di una passerella dedicata alla memoria di Anastasia Sperandio. Sin dal 2004, quando fu creato il “Comitato Anastasia Sperandio Valli di Fiemme e Vanoi", gli alpini ricordano questa giovane donna con l’intento e l’impegno di stimolare, coordinare ed attrarre attività, manifestazioni e convegni per promuovere un possibile collegamento viario tra le due valli.
Caser ricorda che «il collegamento tra la Valle del Vanoi e la Val di Fiemme, magari in galleria e senza rovinare eccessivamente l’ambiente circostante, permetterebbe di mantenere più vivo il paese e di velocizzare l’accesso all’Ospedale di Cavalese e all’intera Val di Fiemme. In fin dei conti anche nel passato i contatti tra le due valli erano frequenti, in particolar modo per lo spostamento di materiali da lavoro e per i funghi».